fbpx
Press Office
Contatto esclusivo per i giornalisti

La psicologia dell’investitore immobiliare

Nel mercato immobiliare, l’investitore è colui che decide di utilizzare parte del proprio capitale finanziario in progetti immobiliari al fine di ottenere un ritorno sull’investimento, il ROI.

Come già presentato in un precedente articolo, il flipping è una delle forme di investimento immobiliare più evolute, oggi diffusa anche in Italia, e differente rispetto a quella tradizionale che prevede la messa a reddito di un immobile acquistato. Il flipping infatti consiste nell’acquisto di un immobile già esistente, nella sua rivalutazione (ristrutturazione) e nella rivendita al fine di ottenere un alto rendimento.

A parte la questione tecnica, per la quale chiaramente più un investitore ha le competenze e più sa come agire, c’è un aspetto che assume un valore importante: la sua psicologia.
Avere il corretto atteggiamento mentale è infatti fondamentale nel momento in cui decide di approcciare ad un’operazione da investimento.

Quali sono dunque i punti principali su cui un investitore deve concentrarsi nel momento in cui sta per valutare un progetto immobiliare?

Il primo su tutti è ovviamente l’obiettivo, cioè ottenere il massimo guadagno da ogni operazione.
Per fare questo però deve considerare due fattori fondamentali, ovvero rendimento e tempistiche, che sono strettamente legati l’uno all’altro, anche se inversamente proporzionali: più infatti le tempistiche di un’operazione sono brevi e più alto sarà il rendimento, calcolato su base annua.

Il motivo è semplice: chiudere una compravendita in breve tempo vuol dire rientrare presto in possesso non solo del capitale investito, ma anche del rendimento ottenuto. Viceversa, se il capitale investito rimane immobilizzato a lungo, da una parte si svaluta e dall’altra impedisce all’investitore di effettuare altre operazioni.

Il suo principale timore, nonché il rischio più grande che corre e che maggiormente lo preoccupa è appunto quella di vedere il proprio denaro bloccato, immobilizzato appunto.

Per questo i nostri progetti immobiliari hanno generalmente una durata che va dai 4 ai 12 mesi e un ROI minimo annuo del 25%, ma se vengono chiusi in minor tempo, chiaramente la percentuale di rendimento si alza.

Concluse le prime operazioni e acquisita un po’ di esperienza, l’investitore immobiliare può decidere quale strategia attuare per continuare: procedere con un’operazione alla volta o concentrarsi su più progetti contemporaneamente?

È un aspetto alquanto personale, ma nella psicologia del vero investitore immobiliare è sicuramente più strategica la seconda opzione perché lo porta a diversificare, ovvero ad ampliare il numero di operazioni in modo tale da ridurre il rischio finanziario. Qualora infatti un progetto non dovesse portare i risultati sperati, l’investimento potrebbe comunque essere “assorbito” dal successo delle altre compravendite.

Per un investitore, l’ottimo risultato di un’operazione non rappresenta il motivo per adagiarsi e godersi il momento, bensì la spinta per porre il focus su una nuova trattativa o, meglio ancora, su altre nuove trattative.

Come vedi, per fare investimenti immobiliari è molto importante avere le giuste competenze tecniche, ma ancora di più il corretto atteggiamento mentale.

Facebook
LinkedIn